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selezione dal film:
IL NAVIGLIO GRANDE "PEDALANDO TRA STORIA E NATURA" presentato il 10 giugno in villa Rusconi
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Realizzato da
Giorgio Bonazza
con la collaborazione di Rinaldo Barzani e Luciano Cattacin.
Musiche di Silvano Guariso

IL PERCHE' DI UN FILM

Ancora un film, uno dei tanti, sul Naviglio Grande; ma pensiamo ne sia valsa la pena.
Perchè, si sa, "il tempo invecchia in fretta" e se non si cerca di annotare con le immagini,a scansioni periodiche, ogni presenza o trasformazione di luoghi e persone si rischia poi di perderle per sempre. Inoltre crediamo che qualsiasi audiovisivo sul Naviqlio è stato e sarà qualcosa di incompleto, perché non è possibile poter raccontare tutto in un film di una durata accettabile, costringendo così chi lo realizza a dover fare delle scelte e delle rinunce. E poi, non lo scopriamo noi, esistono infiniti modi, di rappresentare una realtà, pur con la stessa mediazione della macchina da ripresa ma con le tante variabili dovute a situazioni, convinzioni e sensibilità personali. Per tutto questo riteniamo, o perlomeno speriamo, che anche questo documentario possa avere diritto di cittadinanza nella ricca filmografia sul Naviglio.
Dopo aver riproposto al pubblico nel 2008  "La riscoperta del Naviglio Grande"  (realizzato su pellicola nel 1979 e poi trasferito su Dvd), la Pro Loco di Castano Primo, per celebrare degnamente il decimo anniversario di vita, ha realizzato questo nuovo video anche in omaggio al proprio statuto che invita a "promuovere in ogni forma econ ogni mezzo la conoscenza, la tutela e la valorizzazione delle realtà e delle potenzialità turistiche, naturalistiche, culturali, artistiche e storiche del territorio". nn E di sicuro 'il Naviglio Grande fa parte della ristretta cerchia delle realtà e delle tradizioni inalienabili dei comuni e dei territori attraversati. E poco importa che oggi sia una perla azzurra e verde quasi soffocata da una delle aree più inquinate della Penisola.
Il sottotitolo ("pedalando tra storie e natura") è significativo del "taglio" che si è voluto dare a questo film, che in primo luogo vuole porre in risalto l'ambiente naturale e rurale che fa da cornice al fluire dell'acqua, e che si modifica progressivamente con l'andare dei chilometri passando dai toni quasi primordiali del tratto iniziale a quelli sempre più contaminati dei successivi (dove però continuano a sopravvivere aspetti di una civiltà quasi in disuso ma per fortuna ancora restia a farsi sopraffare del tutto). Inoltre, si è scelto di parlare poco di "storia" e molto di "storie", con personaggi che raccontano e si raccontano; e si è cercato di dare spazio alla "voce" del Naviglio intesa non solo come mormorio delle acque che scorrono ma soprattutto come espressione della vita e delle presenze che gli stanno intorno: nei luoghi del tempo libero e dello sport, nelle bellezze artistiche che vi si specchiano, nel respiro dell'aria ...
Se nella pellicola del 1979 l'originalità consisteva nel filmare il Naviglio dal suo interno, avendo come "attori" un gruppo di coraggiosi che avevano disceso la via d'acqua a bordo di due natanti, adesso l'espediente narrativo si basa su una ideale staffetta i cui protagonisti sono tre coppie di cicloturisti di età via via maggiore, a ognuna delle quali tocca di pedalare per un terzo del percorso. La videocamera fa da testimone di questo viaggio, dalla partenza di buon mattino dallo Sperone (al ponte di Oleggio sul Ticino) fino all'arrivo, nel tardo pomeriggio, alla darsena milanese, prima che la lunga giornata sia completata dai riti mondani delle notti sui navigli.
nn Un format che potrebbe significare metaforicamente lo scorrere parallelo dell'acqua e della vita, ma che più semplicemente intende trasmettere un messaggio di emulazione dimostrando che questi 50 chilometri si allunqano, tutti o quasi, su una comoda strada alzaia sono alla portata di tutti e di qualunque età. E' perciò implicito l'invito a provarcirivolto allo spettatore, perchè il Naviglio, dopo quasi mille anni e dopo aver cambiato il suo ruolo da luogo di lavoro a quelloo di attrattiva tuirstica, è sempre capace di sorprendere con le sue bellezze naturali e le sue storie di vita, a volte ben evidenti e a volte invece più defilate; magari sospese nell'aria, nell'acqua e sulle sponde, e che aspettano solo di essere scoperte e assaporate da chi nel mondo di oggi è ancora alla ricerca di emozioni semplici ma vere che lo facciano sentire più vivo.